Psicologa e Psicoterapeuta

a Padova ed Online


Sono Dott.ssa Mariana Cazan, laureata in psicologia presso l'Università degli Studi di Padova, e psicoterapeuta di formazione interazionista presso la Scuola di Psicoterapia Interattivo-Cognitiva di Padova.

Sono abilitata all' esecizio della professione e iscritta all'Ordine degli Psicologi del Veneto al nr. 9738.

Il mio interesse va verso il benessere psico-fisico ed emotivo della persona inteso come espressione globale di un integrazione olistica mente – corpo e mette al centro dell'attenzione la persona insieme al suo contesto e ambiente da cui non può essere estrapolata e separata.

Durante il mio percorso formativo ho svolto tirocini e stage professionalizzanti presso enti privati e pubblici come l'Ospedale dei Colli di Padova nell'Unità di Neuropsichiatria Infantile e dell' Adolescenza, ULSS 16, e il Centro di Salute Mentale Unità Disabilità Adulti di Padova, ULSS 16, svolgendo attività di assessment e valutazione del disagio psicologico.

L'attenzione costante e la passione per la promozione del benessere a livello olistico mi hanno portato all' approfondimento e l'integrazione di terapie naturali e bio-sinergiche come Tecniche di Rilassamento e Mindfulness, Fiori di Bach, Tecniche meditative e Cromoterapia - conseguentemente all'ottenimento del titolo e il diploma di naturopata presso l'Istituto Rizza di Verona.

La formazione professionale si è arrichita anche dalla partecipazione a corsi specialistici, seminari e Convegni Nazionali e Internazionali.

Di cosa mi occupo

Ogni persona è un Universo a sé stante. I miei metodi di trattamento rispettano l'individualità e le peculiari caratterstiche della persona a cui verrà rivolta l'attenzione e l'ascolto in una relazione basata su una profonda empatia e l'assenza di ogni forma di giudizio.

EMOZIONI

Miglioramento delle capacità di gestione degli stati emotivi pervasivi (rabbia, frustrazione), aumento del livello di benessere e gestione dello stress.

DISTURBI ALIMENTARI

Individuazione e riappropriazione della corretta immagine corporea correlata ad uno stato di benessere ed equilibrio psico-fisico ottimale.

RELAZIONI

Incremento delle modalità di relazione, aumento delle capacità di integrazione, della comprensione dei punti di vista altrui, aumento dell’empatia

CONFLITTI

Sviluppo e costruzione di competenze nella gestione dei conflitti interpersonali.

FOBIE E ATTACCHI DI PANICO

Interruzione degli schemi di pensiero ripetitivi e disfunzionali, che tendono a imprigionare la propria esperienza.

ANSIA, DEPRESSIONE

Individuazione degli schemi interpretativi dell’esperienza e ristrutturazione dei significati che impediscono la regolazione dell’umore e l’attivazione delle risorse.

INSONNIA E TURBE DEL SONNO

Ripristino delle capacità di autoregolazione e dell’arrousal fisiologico riguardante il sonno.

MINDFULNESS E STATI DI RILASSAMENTO.

Sessioni individuali e di gruppo orientate all’esperienza del qui ed ora. Si utilizzerà il training attentivo per il raggiungimento della regolazione corporea, stabilità emotiva e sintonia interpersonale.

Benvenuto nel mio sito!


Il mio obiettivo è accompagnarti nella costruzione di nuove mappe mentali e competenze emotive-cognitive che possano ampliare le tue possibilità svincolando la tua esperienza da quei pensieri, credenze e convinzioni limitanti e generatrici di disagio.

Sono Dott.ssa Marianna Cazan, laureata in psicologia presso l'Università degli Studi di Padova, e psicoterapeuta di formazione interazionista presso la Scuola di Psicoterapia Interattivo-Cognitiva di Padova.

MARIANA CAZAN
Psicologa

Cos’è la psicoterapia Interazionista?


Quello che contraddistingue la psicoterapia interazionista dalle altre scuole di pensiero della psicoterapia è il non-utilizzo delle etichette diagnostiche in quanto si slega dal modello medico, appropriandosi invece dei modelli conoscitivi ed operativi di matrice costruttivista e costruzionista.

Le sue prassi di intervento sono centrate sulle costruzioni di senso e significato e sui processi attivi che possono generare configurazioni di realtà differenti da quelle percepite come disfunzionali.

La psicoterapia interazionista parte dal presupposto che ogni osservazione sul mondo è sempre condotta da un punto di vista, più precisamente da un punto di vista influenzato dalla propria soggettività ed esperienza attraverso le quali si guarda il mondo. Quindi, non si può considerare che esista una realtà unica e imprescindibile per tutti, ma una realtà che si genera continuamente sulla base dei diversi punti dai quali si osserva la realtà. La conseguenza di questa osservazione è che lo stesso evento vissuto da diverse persone suscita diverse percezioni e diversi effetti.

La terapia interazionista sposta il focus da un rilevamento “oggettivo” di un “disturbo psicologico” ai processi personali con i quali viene costruito e mantenuto.

Data l’impossibilità di stabilire una corrispondenza speculare tra “fatti” e “verità” la psicoterapia interazionista crea e fornisce strumenti generativi di possibilità e non risposte definitive, intervenendo sulle modalità disfunzionali del pensiero e non sulla ricerca delle cause che hanno portato al blocco della fluidità dell’esperienza.

Di conseguenza non intende il “disturbo psicologico” come qualcosa che nasce nella testa delle persone, ma piuttosto come espressione di un disagio generato nelle interazioni, nelle relazioni e nei processi di attribuzione di senso e significato che l’individuo svolge.

Qual è il ruolo dello Psicoterapeuta Interazionista?


Se l’uomo è un sistema di significati in movimento e il “disturbo” può essere concepito come un “arresto del movimento”, allora la “cura”, destituita dalla sua accezione medica, può essere intesa come un lavoro condiviso di revisione e ricostruzione della rete di significati, che restituiscono alla persona il senso delle possibilità e la rimette in movimento. 

In questa ottica, la relazione terapeutica tende a configurarsi come un confronto reciproco e una continua interazione dialogica, in cui le costruzioni e le interpretazioni di realtà del paziente/cliente sono accolte con rispetto ed interesse, fuori da pregiudizi e pre-comprensioni stereotipate, rinunciando all’utilizzo delle etichette diagnostiche. 

Il terapeuta interazionista sposta il focus da un rilevamento “oggettivo” di un “disturbo psicologico” al ripristino del valore conoscitivo della soggettività e ai processi personali con i quali il disagio viene costruito e mantenuto. Questa scelta metodologica rappresenta una direzione strategica coerente al modello teorico adottato, basata anche sui più recenti studi e modelli di psicoterapie di nuova generazione, che mettono in evidenza gli effetti iatrogeni delle categorizzazioni diagnostiche. Questi studi evidenziano appunto come l’utilizzo delle etichette diagnostiche abbia sempre una connotazione peggiorativa, perché tende a confermare il timore del paziente/cliente di essere giudicato, o peggio, di essere malato

Il linguaggio diagnostico ha infatti l’effetto sottile ed insidioso di intrappolare la realtà della persona all’interno di una visuale che tende a definire la sua esperienza nella direzione prefigurata dall’etichetta, attraverso una selezione automatica di quegli elementi che lo confermano.

Data l’impossibilità di stabilire una corrispondenza speculare tra “fatti” e “verità”, lo psicoterapeuta interazionista crea e fornisce strumenti generatrici di possibilità, non risposte definitive. Di conseguenza il “disturbo psicologico” non viene inteso e trattato come qualcosa che nasce nella testa delle persone, ma piuttosto come espressione di un disagio generato nelle interazioni, nelle relazioni e nei processi di attribuzione di senso e significato che l’individuo svolge. 

Ogni persona con cui si inizia un percorso di terapia è un ente narrativo, che agisce in un contesto interattivo dal quale è influenzato e che influenza a sua volta, che valuta, reitera, modifica, decostruisce e negozia continuamente i modi di pensare, agire e rappresentarsi. 

Ne consegue che il modo specifico in cui una persona configura il proprio problema suggerisce le vie per risolverlo. Il ruolo dello psicoterapeuta interazionista è allora quello di individuare e rilevare questa configurazione, intervenendo poi nella facilitazione del cambiamento desiderato, perturbando il sistema che genera e mantiene il problema per il quale viene richiesta la consulenza. 

Disagi dell’identità corporea - Quando l’immagine di sé fa star male


Il corpo reale, immaginato o desiderato, può essere l’origine, ma anche il punto di arrivo di variegate forme di disagio psicologico: se l’idea che una persona ha di sé non combacia con l’immagine del corpo che vorrebbe, ciò può alimentare sentimenti di insoddisfazione e mancanza di autostima, incrinando il senso della propria identità e cancellando ogni evidenza contraria. 

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La depressione e le alterazioni del tono dell’umore


É importante operare una distinzione preliminare tra gli stati dell’umore conseguenti ad alcuni eventi e situazioni contingenti e la cronicizzazione dell’abbassamento del tono dell’umore, come risposta abituale di fronte agli eventi di vita particolarmente stressanti. 

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